Ogni volta che ascolto questo album, ho sempre l’impressione
di ascoltare un cd sicuramente più sofisticato di un qualsiasi altro primo cd
di un ‘neo talento proveniente da un talent’. Ma allo stesso tempo non rimango
soddisfatto. Sì, ci sono delle firme importanti dietro queste canzoni
(Zampaglione, Dente, Neffa, Bianconi), ma non vedo espresso completamento il
grande potenziale da interprete di Chiara, non la sento venir fuori come
accadeva ad esempio in Purple Rain o in L’amore è tutto qui, per citare due
delle cover cantante ad X factor. Quella voce, così pulita, potente, che spesso
mi ha ricordato Adele in molte delle sue esibizioni, la sento al servizio di
canzoni belle sì, ma non in grado di metterla in risalto. È come se una
macchina in grado di raggiungere enormi velocità, viaggiasse a 50 km/h per
tutto il tragitto. Sicuramente la scelta della sony di proporla come
concorrente al festival di sanremo due mesi dopo la vittoria, non ha permesso
di effettuare una scelta e una ricerca più attenta e mirata dei brani da
inserire nel disco, ma nonostante questo il risultato è piuttosto buono. In
alcuni punti la voce di Chiara tocca picchi interpretativi notevoli (è il caso
di Cuore nero, Mille passi, Artigli e Trasparenze), in altre ancora raggiunge
sfumature e tonalità formidabili (L’esperienza dell’amore, Due respiri), per
passare a toni più ironici (Vieni con me) e ad altri più passionali, che
ricordano il tango di The final countdown nella sua versione (Il futuro che
sarà). Insomma, nel complesso sicuramente una buona prova, un album di classe
per una ‘ex talent’ (nonostante qualche scelta poco felice come ‘supereroe’ che
io personalmente avrei escluso dalla tracklist), anche se da questa interprete
ci si aspetta molto di più, qualcosa che la porti ad essere una Florence o
magari una piccola Adele italiana.
VOTO 6.5
Di seguito il giudizio delle canzoni una ad una:
IL FUTURO CHE SARA’: il pezzo che è stato promosso dalla
giuria sanremese. Il ritmo del tango ritorna in questa canzone, ripreso
dall’arrangiamento di The final countdown (nella versione cantata ad Xf) e
orecchiabile. Testo poco incisivo, nonostante la firma di Bianconi.
L’ESPERIENZA DELL’AMORE: una ballad d’amore di quelle che,
diciamoci la verità, ci si aspetta da Chiara, quelle in cui il suo talento da
grande interprete riesce meglio, per non parlare della voce che, più godibile
che mai, raggiunge note molto alte. Io personalmente avrei preferito passasse
questa al Festival, anche perché più adatta al contesto sanremese. ‘è la
dolcezza e l’abbandono, è la mia mano che ti porta, in questa notte
appassionata è la mia voce che racconta, l’esperienza dell’amore’. Emotiva.
CUORE NERO: il pezzo che ho preferito di più nell’intero
album. Bel testo, ottima interpretazione, il tutto rivestito da un gradevole
arrangiamento. Una delle canzoni che meglio valorizzano Chiara in questo disco,
tanto che se dovessi immaginare un suo disco ideale, lo immaginerei con almeno
metà canzoni in questo stile. L’avrei scelta come singolo. Occasione sprecata.
VIENI CON ME: qui scopriamo una Chiara più ironica, che
canta sulle note di un ritmo gitano, piratesco, una canzone spensierata, che
sembra rappresentare molto il suo mondo e il suo modo di essere. La canzone
contiene nel suo testo il titolo dell’intero album, ‘ se anche tu stai cercando
un posto nel mondo, in cui dipingere nuvole, allora vieni con me’. Allegra.
MILLE PASSI: altra grande prova interpretativa superata nel
migliore dei modi, nonostante il testo non sia molto articolato. Il tutto è
reso più raffinato da un accompagnamento di chitarra e dalla voce calda di
Fiorella Mannoia.
ARTIGLI: un altro dei punti più alti e forse intimi
dell’intero album. Arrangiamento meta-musicale, voce limpida e trasparente.
Dopo averla ascoltata è evidente che Chiara non sia solo un’interprete
commerciale ma anche raffinata ed elegante, in grado di adagiare lei e la sua voce
su ogni ritmo e ogni parola. Profonda.
ARRENDERMI: torniamo ancora una volta a ritmi più leggeri e
allegri, sicuramente più vicini al mondo spensierato di Chiara in cui però
tutti ci si possono ritrovare. Mi ha ricordato molto Norah Jones.
QUALCOSA DA FARE: ‘mentre tutto si ripete, senza avere un
gran finale, c’è sempre qualcosa da fare, c’è ancora qualcosa da fare, c’è
sempre qualcosa di nuovo da fare per me’. Un’altra canzone che ribadisce la
positività di Chiara, in grado di infondere buonumore all’ascoltatore. Dopo
averla ascoltata non ci si può non sentire più leggeri e sereni.
QUELLO CHE NON SA: in questo brano torniamo ad un
arrangiamento più ritmato, sicuramente orecchiabile, quasi elettronico,
accompagnato dalla doppia voce di Chiara stessa che sembra sussurrare nella
cuffia dell’ascoltatore. Qui la voce di Chiara sembra quasi seria, severa, che
nel ritornello rimprovera l’interlocutore che sembra non capirla. Altra prova
che la sua voce riesce ad assumere mille sfumature diverse, scandite dai ritmi
che la accompagnano.
TRASPARENZE: altra ‘alta’ prova interpretativa. Dal ritmo
jazzato, ricorda vagamente alcune interpretazioni di Mina. Amo questa canzone
anche perché la sua voce assume spesso quel leggero ‘strozzato’ che
personalmente mi piace perché dà quel tocco di ‘vissuto e sentito’ che rende
più realistica l’interpretazione.
DUE RESPIRI: il suo primo singolo. Sicuramente il pezzo più
radiofonico di tutto l’album (tanto che appare quasi estraneo alla linea del disco), una
dedica d’amore che descrive l’unicità di un rapporto tra due persone, che la
cantante ha spesso dichiarato di dedicare alla musica. Intenso.
SUPEREROE: un pezzo che sono riuscito ad ascoltare
interamente una sola volta. Una di quelle canzoni di cui francamente avrei
volentieri fatto a meno, che le ascolti e ti chiedi perché un’interprete debba
decidere di mettere nel suo disco. Peccato perché il ritmo non è male, ma il
testo terribile. Fortunatamente il resto dell’album alza abbastanza il livello,
ma ascoltare questa canzone per ultima, alla fine di un album a tratti davvero
raffinato, mi lascia sconcertato.
Nel complesso un album godibile e sicuramente una buona
prima prova discografica per Chiara, che a mio parere mette in luce molte sue
qualità da interprete ma ne lascia nascoste altrettante.
-Cos-
-Cos-
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