giovedì 9 aprile 2015

1995

Inizio l’ascolto di questo disco non senza qualche curiosità nei confronti di un ragazzo che a quasi vent’anni può vantare alle spalle una vittoria ad X factor,  già un doppio disco di platino per il singolo cantato al talent (“The reason why”) e una buona partecipazione all’ultimo festival di Sanremo (si è classificato decimo ma sta ottenendo un buonissimo successo con il singolo “Siamo uguali”). Fin dalla prima canzone, “The rest”, trovo conferma nella mia idea che sia sicuramente una buona promessa nella scrittura e negli arrangiamenti (curati per la maggior parte entrambi da lui nell’intero disco)ma che allo stesso tempo non possegga quel fattore musicale in più in grado di conquistarmi del tutto. Lo stile è quasi del tutto ispirato al mondo soul-pop acustico di Ed Sheeran e James Morrison, strizzando l’occhio in alcuni casi a Paolo Nutini. Intenerisce la giovane profondità del testo de ‘La nostra vita è oggi’ e ‘Distante’, mentre divertono e sono del tutto piacevoli i ritmi freschi di ‘Siamo uguali’, ‘Best of me’ e ‘# fuori c’è il sole’ (quest’ultimo probabile tormentone estivo). All’interno del disco, che mostra avere una struttura piuttosto omogenea tra brani in italiano e in inglese, troviamo anche una bella cover di ‘Dangerous’ di David Guetta, reinterpretata in chiave pop acustic in cui il ragazzo dimostra sicuramente di sentirsi più a suo agio, rispetto a brani come ‘Close my eyes’ in cui ne esce bene ma comunque non pienamente a fuoco. Ci sono poi brani più legati alla struttura del suo primo successo ‘The reason why’, come ‘Da sempre’ e ‘Homeland’.
Ottima e sorprendente la prova finale con ‘Who am I?’ in cui la sua voce viene accompagnata da un’orchestra in un brano perfetto per chiudere un album che è fresco, giovane, proprio come il suo autore, una buona prima prova che però andrà confermata in seguito anche per dare più solidità al talento artistico di Lorenzo, magari uscendo dal campo del soul-pop acustic che domina l’album per spostarsi verso ritmi ancora più soul ed r’n’ b.
VOTO: 6++
                                                                                                                                    -Cos-




Di seguito la recensione dei brani uno ad uno:

THE REST: una bella love ballad con un ritmo che coinvolge e ha un sapore molto internazionale non solo per il testo in inglese. Ascoltandola è impossibile non ricollegarlo a Ed Sheeran.

LA NOSTRA VITA E’ OGGI: un testo d’amore per la vita scritto da un ragazzo giovane e quindi indirizzato sicuro verso un pubblico più giovane. Il ragazzo dimostra di avere una buona capacità di scrittura oltre che interpretativa. ‘La nostra vita oggi è come sabbia tra le mani, è come me e te che non siamo eterni’.

SIAMO UGUALI: è la volta del pezzo sanremese che ha conquistato le radio. Arrangiamento moderno (costellato di archi), testo a tratti semplice ma accattivante con espressioni che rimangono in testa e incuriosiscono (“ e siamo vicini ma lontani e troppi tentativi vani”, “e forse capirai quanto vali, potrei darti il mondo”, “ti dirò siamo uguali come vedi perché senza piedistalli non riusciamo a stare in piedi”). Piacevole.

BEST OF ME: torniamo all’inglese in cui Lorenzo dimostra di sapersela cavare alla grande, tanto che arrivo quasi a preferirlo più in inglese che in italiano. Il pezzo è orecchiabile, testo anche qui non articolatissimo ma da un ragazzo di neanche vent’anni non è scontato. Arrangiamento molto ben costruito (c’è da dire che riascoltandolo più volte, l’intero album è molto piacevole e scorrevole proprio grazie alla cura di questi arrangiamenti).

DA SEMPRE: altra love ballad. Parla dell’amore giovane (ma non necessariamente), ‘siamo io e te, noi come il sole a dicembre’ canta, ‘siamo io e te ed è come fosse da sempre’. Banale direte voi? Forse si, ma il resto del testo della canzone mi ha fatto percepire la capacità di Fragola di mettere in canzone delle immagini quotidiane in maniera del tutto spontanea e naturale, che se maturata e sviluppata meglio in futuro potrebbe davvero sorprendere .

THE REASON WHY: il pezzo che gli è valso il doppio platino (oltre 60mila copie vendute) e la vittoria a X factor. È il manifesto dello stile Fragola: testi semplici, freschi, diretti e arrangiamenti pop e che è difficile che passino inosservati. Fall in love you and I, Can't afford to waste our time, sun is up in the sky and we don't even know the reason why”.

#FUORI C’E’ IL SOLE: sicuro singolo estivo e probabile anche tormentone. Testo che parla d’estate e rimanda un sacco di immagini che sicuramente abbiamo vissuto almeno una volta nella vita tutti quanti, il tutto condito da linguaggi da social network. ‘la distanza a volte è solo un clichè, ma la mia barca segue il vento e non la rotta ma se tu vuoi puoi seguire me’.
DANGEROUS: una piacevole sorpresa di questo disco ovvero la cover di un pezzo di David Guetta, che Fragola smonta e fa del tutto suo, spogliandolo dei ritmi dance-pop che lo hanno portato al successo e vestendolo di un semplice mantello acustico che gli rende comunque giustizia. Anche qui il paragone con Sheeran è inevitabile.

DISTANTE: altro momento love ballad, uno dei pezzi a mio parere più belli del disco, che ammetto mi sono ritrovato a canticchiare per qualche giorno. Certo queste ballad non sono nulla di innovativo o struggente ma ne apprezzo la sincerità e la freschezza (parola che spesso ripeto parlando di questo disco ma è il vero filo conduttore di questo lavoro).

HOMELAND: brano che mi ha rimandato a tratti a Morrison e in altri a Nutini, di cui però mi manca il timbro. Fragola la canta bene ma a mio parere la appiattisce, un timbro graffiato l’avrebbe valorizzata di più. Ma comunque piacevole.

CLOSE MY EYES: il brano che meno mi ha convinto di questo disco. Gli arrangiamenti elettrodance non sono nelle corde di Fragola quindi li eviterei assolutamente in futuro. Anche il testo, banalotto.

RESTA DOVE SEI: canzone d’amore che parla dell’anima gemella che esiste da qualche parte ma anche se non l’ha mai vista lui la saprà riconoscere (la mia probabilmente si è già suicidata). Anche qui a rendere meno banale il pezzo è un arrangiamento che esplode all’inciso. Ritroviamo nell’arrangiamento i battiti di mano che caratterizzano più della metà degli arrangiamenti di questo disco.


WHO AM I?: la ciliegina (o sarebbe meglio dire in questo caso la Fragola?) sulla torta di questo album. Il brano che preferisco in assoluto, il Fragola che preferisco, quello che mi fa pensare a Nutini che canta una colonna sonora per un nuovo film di 007 (l’arrangiamento orchestrale ricorda molto vagamente Skyfall). Ti fa subito sperare in un prossimo disco tutto indirizzato in questa direzione. E se così fosse non vedo già l’ora di ascoltarlo.