“Credo fortemente in una sola felicità, quella dettata dall’amore
verso se stessi”
E’ questa la frase iniziale del booklet del nuovo lavoro
discografico di Levante “Abbi cura di te” e forse vi è racchiuso il motivo per
cui dalla prima volta che l’ho ascoltato mi sento come intrappolata dentro, perché
io mi amo e mi commuove la consapevolezza che un’artista sia riuscita a mettere
in musica il lungo e tortuoso cammino che porta alla felicità.
L’album inizia con Le lacrime non macchiano , un lungo e
danzante fiume di parole autobiografiche che narrano di come la cantautrice
abbia raggiunto la sua felicità in amore, perché come lei stessa canta “le
lacrime non macchiano, non se ne accorgerà nessuno che ho pianto come un cane
per averti”; la sofferenza non lascia tracce sul viso, si può raccontare ma non
si può mostrare.
Ciao per sempre è il singolo che ha anticipato l’album. Ne
avevamo già parlato, lo avevamo già amato.
Abbi cura di te è una carezza, musica e parole ti avvolgono
e non rimane che ascoltare in silenzio e poi amarsi.
L’amore ha tante sfaccettature, tutte belle, tutte diverse e
in Caruso Pascoski Levante descrive quello puro, semplice e ingenuo di quando
si è bambini.
“Dimmi quanti anni hai, quante lettere ha il tuo nome, io so
fare la ruota”.
Siete pronti per un viaggio nel tempo? Allora ascoltate La
rivincita dei buoni e vi sembrerà di vivere negli anni ’50, equipaggiati dell’armatura migliore pronti a
conquistare la vostra felicità, perché si sa, per averla bisogna combattere a
denti stetti.
Contare fino a dieci mi fa muovere i piedi con il suo ritmo
folk mentre ascolto Levante quasi urlare che non vuole più sprecare il tempo a
fare cose che non la rendono felice.
“Non voglio più buttarmi via e spaccarmi il cuore con la
testa, costa!”
Con Tutti i santi giorni ecco che torna a far capolino la
Levante rock che avevamo conosciuto in Manuale Distruzione, la grinta c’è e
anche la determinazione nel voler prendere quello che si desidera!
Finché morte non ci separi è la canzone più commovente che
io abbia mai ascoltato.
La voce di Levante è dolcissima, delicata, come a voler
entrare in punta di piedi nella storia d’amore tra suo padre e sua madre ed è
proprio con quest’ultima che ha deciso di condividere il brano. La voce della
madre si insinua nella storia come un’equilibrista su una fune che sembra
spezzarsi, ma non si spezza, e l’equilibrista porta il brano in salvo, fino ad un
finale forte, struggente. La amo!
Lasciami andare è la candidata perfetta per il premio “canzone
più cazzuta dell’anno” . Strizza l’occhio all'elettronica senza perdere l’intensità del cantautorato perché,
anche se nelle ultime interviste che ho ascoltato hai detto che preferisci
definirti pop cara Claudia, tu sei LA cantautrice degli anni ’10!
Mi amo chiude il cerchio; la felicità è stata
conquistata e sarebbe da stupidi farsela portar via.
“Finchè avrò le forze non lascerò che entrino i ladri a
rubarmi l’amore”.
Levante ha un problema con i party, non ne ha mai fatto
mistero e lo sottolinea in Pose plastiche. Provate a non muovere il bacino
mentre la ascoltate se ci riuscite!
L’album si conclude con Biglietti per viaggi illimitati. Non
mi sento in grado di parlarvi di questo brano, a volte anche se un’emozione non
si comprende ne si è comunque sovrastati e questo è il mio caso.
" e dentro di me c'è una musica che fa..."
Vorrei aggiungere un sacco di cose, vorrei darvi mille
motivi per acquistare il disco ma non sono una venditrice, sono un’amante! Le
amanti amano sempre qualcosa e in questo momento io amo Abbi cura di te.
Buona musica!
-Nia-