lunedì 16 febbraio 2015

UN GIORNO DI SOLE-STRAORDINARIO

C’era sicuramente una grande aspettativa dietro questo nuovo album di Chiara. Dopo il buon successo di un Posto nel mondo la cantante ha sentito il bisogno di fermarsi un attimo e ritrovarsi (come lei stessa ha ammesso in varie interviste). Sicuramente non deve essere stato facile ritrovarsi, a pochi mesi dalla vittoria ad XF, nel calderone musicale del Festival di Sanremo 2013, con una casa discografica che, volendo cavalcare l’onda del successo, premeva affinchè in contemporanea con Sanremo uscisse anche il primo disco di inediti di Chiara (che abbiamo recensito e che potete trovare qui sul nostro blog). Un primo disco che non la rappresentava del tutto. Ed ora, a distanza di due anni (anche se in realtà questa è la riedition de ‘Un giorno di sole’ uscito a Ottobre 2014)la ritroviamo in una veste più matura e sicura. Dopo la brillante esperienza di questo 65° Festival di Sanremo possiamo confermarlo: Chiara è cresciuta. E non solo di altezza (come spesso scherzava Carlo Conti per via dei tacchi vertiginosi su cui camminava Chiara) ma anche artisticamente. In questo disco la prima cosa che salta all’orecchio è la modernità degli arrangiamenti, che si rifanno molto a quelli d’oltreoceano. Questi sono, oltre che molto curati (fin nei minimi dettagli), anche molto piacevoli e immediati, tanto che alcuni rimangono impressi fin da subito. Troviamo una Chiara che collabora agli arrangiamenti (per esempio scrivendo la musica di ‘Siamo adesso’) e autrice (‘L’uomo senza cuore’), una voce più potente e sicura, carica di quelle sfumature a cui ci ha da sempre abituati. La giusta evoluzione di ‘Un posto nel mondo’ direte voi? Per certi aspetti si. Per altri invece no. Se da un lato infatti abbiamo degli arrangiamenti certamente più radiofonici e ‘pop’, dall’altra a risentirne in alcuni casi sono i testi. Mancano sicuramente quei testi più profondi anche se meno immediati che caratterizzavano il primo album, non che gli autori di questo album (Ermal Meta, Dario Faini, Virginio Simonelli, Pacifico) siano da meno rispetto al primo,anzi. Nonostante questo però il disco personalmente l’ho trovato più piacevole da ascoltare oltre che scorrevole. Diciamo che forse la strada giusta per Chiara sia una via di mezzo: dei testi più strutturati su degli arrangiamenti moderni e molto radiofonici. Una nota molto positiva è che  in questo nuovo album Chiara dà prova di sapersi districare perfettamente tra tutti i generi, mantenendo sempre la sua identità artistica: dai ritmi da ballad de ‘Straordinario’, ‘Il rimedio, la vita e la cura’ e ‘Amore infinito’ si passa per il folk di ‘Nomade’ e ‘Ruba l’amore’ fino ai suoni più movimentati di ‘Un giorno di sole’, ‘Che valore dai’ e ‘La vita è da vivere’, toccando anche atmosfere più acustiche con ‘Qualcosa resta sempre’ e ‘Titanium’. Insomma un album che si fa ascoltare e anche con molto piacere, anche se mi piace sperare che questo sia l’ennesimo passo avanti per ascoltare una Chiara ancora più matura che possa cantare pezzi ben più profondi magari su ritmi alla Florence (a cui non smetterò mai di accostarla, non perché vorrei che ne fosse una copia, ma perché magari ispirandosi a lei possa portare un bel po’ di freschezza e innovazione nel ben poco originale panorama musicale italiano).

VOTO: 7.5

Di seguito il giudizio delle canzoni una ad una:


STRAORDINARIO: fin dalle prime note di questa canzone si può notare il gradevolissimo ritorno alle musiche di ‘Due respiri’ nonostante poi l’arrangiamento si sviluppi a partire dal primo inciso, dove quell’ “esplode l’universo” è scandito dai battiti forti di un tamburo. Una gran bella ballad, in cui Chiara si sente sicuramente a suo agio. Un testo un po’ troppo melenso forse ma sicuramente ben costruito e positivo soprattutto (che non guasta mai). La voce di Chiara è bella più che mai, messa in risalto soprattutto nei vari ritornelli (che ti restano in testa e non li levi più neanche a volerlo). Parla di due persone che sia amano, delle insicurezze ma soprattutto del sentimento forte e sincero che le lega. Emozionante.
UN GIORNO DI SOLE: ritmi più movimentati rispetto alla ballad precedente, che si contrappongono al testo. Se da un lato infatti abbiamo un arrangiamento ballabile e ottimista, il testo ha come tema la fine di una storia d’amore. Nonostante quell’iniziale ‘sveglia tutti quanti, chiama la polizia’ (io avrei fatto di tutto per iniziare con un’altra strofa), la canzone prende piede man mano. Certo, una base del genere avrebbe meritato un testo più articolato, ma comunque è un brano piacevolissimo che ti cattura sempre più ad ogni ascolto.
IL RIMEDIO, LA VITA E LA CURA: forse la ballad più profonda dell’intero disco. Un testo sicuramente ben costruito, con delle bellissime immagini (‘crolli pure la casa di gesso, non resti neanche il muro, ho soltanto da offrirti me stessa, sarò un posto sicuro’) accompagnato da un tessuto musicale articolato eppure semplice, con una pioggia di archi che va e viene. La voce di Chiara a tratti commuove ed emoziona, una gran bella prova da interprete. Non ce l’avrei vista male sul palco dell’Ariston.
L’UOMO SENZA CUORE: prima prova da autrice per Chiara. È sua infatti questa ‘L’uomo senza cuore’, e devo dire che non se la cava affatto male. Aiutata sicuramente da un arrangiamento coinvolgente, la canzone esplode nel ritornello e anche il bridge è molto orecchiabile. Una bella prova, superata più che con la sufficienza, sperando che in un prossimo disco Chiara possa approfondire questo talento nella scrittura magari anche solo collaborando alla scrittura con qualche autore.
AMORE INFINITO: torniamo al ritmo da ballad ed è un ritorno in gran stile. Qui la voce di Chiara si fa sofferente, intensa e molto emozionante. Il testo è pieno di immagini che si riflettono nei pensieri dell’ascoltatore e che rendono il pezzo uno dei più intensi di tutto il disco (‘e questa notte scivola, in fondo a un temporale, che scoppia tra gli applausi e un bacio ad occhi chiusi’), il tutto condito da un vestito musicale dominato dagli archi.
LA VITA E’ DA VIVERE: una delle canzoni più belle del disco in cui il messaggio di ottimismo è forte e reso evidente dalla bellissima voce di Chiara (e si, bisogna ribadirlo ogni tanto, lo merita). Parla della maturità di ognuno di noi, e nella vita e nell’amore, maturità raggiunta soprattutto insieme alla persona che si ama (‘l’amore è un po’ di noi che se ne va, ma un passo più vicino alla felicità, ci siamo detti tutto io e te, ma la vita è da vivere). Anche in questo caso, l’arrangiamento costellato da vari cori è molto coinvolgente e piacevole.
QUALCOSA RESTA SEMPRE: uno dei brani con arrangiamento che definirei semiacustico (proprio perché meno strutturato rispetto ad altri pezzi del disco), il cui arrangiamento rimanda un po’ ad ‘Artigli’ del primo disco. Il testo è del giovane e talentuoso Virginio Simonelli. Un brano d’amore toccante, che parla della difficoltà di superare un momento non facile come ad esempio la separazione tra due persone: ‘e dove sembra non ci sia niente, qualcosa resta sempre’.
IL VOLTO DELLA VITA: è il momento della cover di Caterina Caselli portata la sera delle cover all’ultimo Festival di Sanremo. Una canzone sicuramente arricchita da un arrangiamento quasi da far west (quando lo ascolto rivedo nella mia testa alcuni spezzoni di Django). La parte finale è proprio la ciliegina sulla torta di tutto il brano. La voce di Chiara esplode in tutta la sua bellezza. Fenomenale.
NOMADE: uno dei due brani folk che danno ulteriore ritmo all’album. Un pezzo sicuramente estivo tanto che mi immagino ad ascoltarlo in una decappottabile sugli stradoni lungo le coste italiane. Orecchiabilissima, credo che i primi giorni non smettessi più di canticchiarla. Il battito di mani nel bridge danno quel tocco di folk in più che non guasta.
IL MEGLIO CHE PUOI DARE: in questo via vai di ritmi (si passa da ballad ad arrangiamenti più movimentanti e folk con grande semplicità mantenendo comunque un’uniformità di fondo che rende ghiottissimo l’ascolto del disco) ritroviamo un pezzo molto romantico, anche se qui Chiara sembra rivolgersi direttamente più che mai all’ascoltatore (‘mi hanno detto che la vita è ciò che accade mentre tu, più del viaggio vuoi la meta e non ti accorgi che hai di più, quando arriva una salita è per non cadere giù, non si vince nè si perde, conta il meglio che puoi dare’), come un’amica che sa sempre consigliarti cosa fare.
SIAMO ADESSO: uno degli arrangiamenti più belli (a cui ha collaborato anche Chiara stessa),il testo è di Pacifico (una garanzia). La canzone parla di guardare al presente anche se non sappiamo cosa sarà dopo, come in un lungo viaggio (magari in compagnia di chi amiamo, sia esso presente o parte del passato), facendo tesoro delle esperienze passate.
CHE VALORE DAI: uno dei pezzi che preferisco di tutto il disco. Il brano parla (come suggerisce il titolo) al valore che diamo alle cose che ci circondano, e di quanto in genere trascuriamo le cose più semplici: ‘quanto pesa un gesto, un abbraccio perfetto, un incontro imprevisto sotto un temporale, tu lasciati guardare mentre vai, quest’addio non pesa se ritornerai’. Infatti la canzone è una sorta di lista di cose ad ognuna delle quali ci viene chiesto il valore che diamo. L’arrangiamento quasi elettronico non può passare inosservato (così come molti altri del cd).
RUBA L’AMORE: l’altro pezzo folk del disco che esprime in tutta la sua positività la spensieratezza di Chiara, la voglia di vivere e di ridere. Allegra (nel testo e nel ritmo) ma non mi ha colpito particolarmente.
IL SENSO DI NOI: da quando dichiarato da Chiara, il primo vero pezzo realizzato per questo disco. Parla infatti del superamento di una fase difficile in cui ci si chiede quale senso abbiamo noi ma soprattutto si cerca coraggio e ottimismo per andare avanti nel migliore dei modi. Questa canzone è un po’ il manifesto di quello che secondo me vorrebbe fare Chiara in ogni suo disco: trasmetterci emozioni, soprattutto ottimismo, in modo da lasciarci alla fine dell’ascolto con il sorriso sulle labbra.
TITANIUM: il disco si conclude con la cover realizzata nel tour precedente che ha conquistato chiunque l’abbia ascoltata. La sua voce si adagia perfettamente sull'arrangiamento semplice di questa versione, abbandonando i ritmi dance e i bassi della versione originale, come a dimostrare che Chiara può cantare di tutto ma soprattutto dargli un’interpretazione e un senso unici e
nel suo perfetto e ormai inconfondibile stile.
                                                                                                                                            -Cos-

3 commenti:

  1. la recensione è interessante e accurata, ma non concordo sui testi. Chiara usa espressioni apparentemente semplici e immediate, ma i contenuti sono molto profondi, forse inusuali, come nel rimedio la vita e la cura o nel meglio che puoi dare. Direi che questo cd predilige il contenuto del messaggio, alla forma e arriva. Arriva immediatamente, senza che chi l'ascolta sia costretto ad elucubrazioni surreali per decifrare stati d'animo vissuti e fortemente autobiografici. Condivido l'analisi sulle musiche e gli arrangiamenti. Buon articolo comunque...

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    1. E' vero, sicuramente i testi sono più immediati rispetto a quelli di 'un posto nel mondo' ma per la grandissima dote interpretativa di Chiara personalmente mi aspetto testi più articolati. Come dicevo anche nella recensione, Il rimedio la vita e la cura (ma nel disco ci sono altri esempi come Che valore dai o Amore infinito, o ancora Qualcosa resta sempre) rappresenta un esempio di quello che intendo, in cui la sento perfetta. Per questo dico che secondo me questo disco è un ulteriore passo avanti per Chiara. Grazie per aver letto e commentato la nostra recensione Ale :)
      -Cos-

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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