sabato 16 maggio 2015

ABBI CURA DI TE

“Credo fortemente in una sola felicità, quella dettata dall’amore verso se stessi”

E’ questa la frase iniziale del booklet del nuovo lavoro discografico di Levante “Abbi cura di te” e forse vi è racchiuso il motivo per cui dalla prima volta che l’ho ascoltato mi sento come intrappolata dentro, perché io mi amo e mi commuove la consapevolezza che un’artista sia riuscita a mettere in musica il lungo e tortuoso cammino che porta alla felicità.





L’album inizia con Le lacrime non macchiano , un lungo e danzante fiume di parole autobiografiche che narrano di come la cantautrice abbia raggiunto la sua felicità in amore, perché come lei stessa canta “le lacrime non macchiano, non se ne accorgerà nessuno che ho pianto come un cane per averti”;  la sofferenza non lascia tracce sul viso, si può raccontare ma non si può mostrare.

Ciao per sempre è il singolo che ha anticipato l’album. Ne avevamo già parlato, lo avevamo già amato.

Abbi cura di te è una carezza, musica e parole ti avvolgono e non rimane che ascoltare in silenzio e poi amarsi.

L’amore ha tante sfaccettature, tutte belle, tutte diverse e in Caruso Pascoski Levante descrive quello puro, semplice e ingenuo di quando si è bambini.

“Dimmi quanti anni hai, quante lettere ha il tuo nome, io so fare la ruota”.

Siete pronti per un viaggio nel tempo? Allora ascoltate La rivincita dei buoni e vi sembrerà di vivere negli anni ’50,  equipaggiati dell’armatura migliore pronti a conquistare la vostra felicità, perché si sa, per averla bisogna combattere a denti stetti.

Contare fino a dieci mi fa muovere i piedi con il suo ritmo folk mentre ascolto Levante quasi urlare che non vuole più sprecare il tempo a fare cose che non la rendono felice.

“Non voglio più buttarmi via e spaccarmi il cuore con la testa, costa!”

Con Tutti i santi giorni ecco che torna a far capolino la Levante rock che avevamo conosciuto in Manuale Distruzione, la grinta c’è e anche la determinazione nel voler prendere quello che si desidera!

Finché morte non ci separi è la canzone più commovente che io abbia mai ascoltato.
La voce di Levante è dolcissima, delicata, come a voler entrare in punta di piedi nella storia d’amore tra suo padre e sua madre ed è proprio con quest’ultima che ha deciso di condividere il brano. La voce della madre si insinua nella storia come un’equilibrista su una fune che sembra spezzarsi, ma non si spezza, e l’equilibrista porta il brano in salvo, fino ad un finale forte, struggente. La amo!

Lasciami andare è la candidata perfetta per il premio “canzone più cazzuta dell’anno” . Strizza l’occhio all'elettronica  senza perdere l’intensità del cantautorato perché, anche se nelle ultime interviste che ho ascoltato hai detto che preferisci definirti pop cara Claudia, tu sei LA cantautrice degli anni ’10!

Mi amo chiude il cerchio; la felicità è stata conquistata e sarebbe da stupidi farsela portar via.

“Finchè avrò le forze non lascerò che entrino i ladri a rubarmi l’amore”.

Levante ha un problema con i party, non ne ha mai fatto mistero e lo sottolinea in Pose plastiche. Provate a non muovere il bacino mentre la ascoltate se ci riuscite!

L’album si conclude con Biglietti per viaggi illimitati. Non mi sento in grado di parlarvi di questo brano, a volte anche se un’emozione non si comprende  ne si è  comunque sovrastati e questo è il mio caso.

" e dentro di me c'è una musica che fa..."

Vorrei aggiungere un sacco di cose, vorrei darvi mille motivi per acquistare il disco ma non sono una venditrice, sono un’amante! Le amanti amano sempre qualcosa e in questo momento io amo Abbi cura di te.
Buona musica!

-Nia-




1 commento:

  1. Sono pienamente d'accordo con questa recensione. Non c'è un brano meno bello o meno inteso degli altri, ogni canzone è un piccolo mondo; 12 mondi nei quali Levante con la sua voce ed interpretazione ti guida facendoti scoprire ad ogni ascolto un angolo inesplorato.
    Sicuramente si sente la differenza tra questo e l'album precedente, ho amato Manuale Distruzione, forse uno dei miei dischi preferiti di sempre, ed in ABCDT subito si percepisce la crescita di una Levante non più cinica e ragazzina ma innamorata e matura, consapevole di quello che offre la vita e di quello che vuole ottenere lei dalla vita.
    Probabilmente per "colpa" dei miei soli 21 anni riesco ad immedesimarmi più nel cinismo di Manuale, ma sono incantata dalla bellezza e dalla poesia di questo album e non posso fare a meno di ascoltarlo, cercando di fare tesoro delle esperienze che racconta. Non voglio dilungarmi, concludo dicendo che amo alla follia Le Lacrime Non Macchiano perchè tutti, anche i più cinici e freddi soffrono per amore; Lasciami Andare perchè dimostra la versatilità di quest'Artista; Pose Plastiche perché anche io odio le feste come Levante ed Alfonso. ;)

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