L’arte non è mai univoca, uno stormo di uccelli che migra è
uno spettacolo mozzafiato ma lo è anche il bambino che guarda con occhi stupiti.
Un quadro di Monet è arte ma lo sono anche le emozioni che
ci suscita e di questa consapevolezza Grazia Di Michele ha fatto tesoro creando
un album che è un doppio capolavoro perché da ogni canzone è nato un quadro che
il pittore Fabio Salafia ha dipinto lasciandosi ispirare dalle atmosfere
create dalla Di Michele.
Anche per questo progetto la cantautrice ha deciso di
avvalersi dell’aiuto del trio jazz Di Sabatino, con il quale aveva già lavorato
all’album precedente “Giverny” anche esso un chiaro richiamo alla pittura,
Giverny infatti è il giardino dove Claude Monet ha dipinto molti dei suoi quadri.
I lavori della Di Michele sono molti ma poco conosciuti al
grande pubblico. Io vi consiglio di andare
ad ascoltare i suoi album precedenti tutti estremamente curati e raffinati e
con testi di grande cantautorato. (Potete trovare Il mio blu, Passaggi Segreti e Respiro anche su spotify)
Il mio blu è un album particolare, non immediato, che come
lei stessa ha dichiarato in questa video intervista a Repubblica, va ascoltato
con pazienza, non in macchina o mentre si sbrigano faccende in casa.
Sedetevi e prendetevi
del tempo perché non è un album ricreativo, non troverete divertenti
distrazioni o canzoni da cantare sotto
la doccia.
L’album si apre con Colori: ascoltandola si ha la sensazione
di stare davanti ad un quadro e mentre lo osserviamo i colori prendono forma, diventano pensieri, storie.
Il mio blu è la title track dell’album ed è la storia di un amore finito ma che rimane
dentro, nonostante si provi a vivere una vita nuova.
“L’uno di fronte all’altro gli occhi tuoi contro i miei e
ancora bruci dentro adesso come ieri”
Paolo e Francesca è una descrizione dell’affanno di vivere,
della superficialità, del com’è
difficile cercare ancora Amore!
“Sperando che la vita si distragga e ci abbandoni qui tra i
nostri affanni”
Nel disco si susseguono canzoni d’amore malinconiche e
profonde come Come dondola, Notturna, Rumba Indigo e L’amore è uno sbaglio in
cui troviamo una piacevole collaborazione con Mario Venuti.
Se questo è amore narra di un amore malato, di un uomo che
non riesce a dare alla sua donna quello che merita ma solo bugie e
violenza.
“Se questo è amore non l’ha cercato mai nel volo cieco dei sogni che non hai,
nella menzogna triste e
feroce della vita che lei dai.”
Nuvola, Nel mio infinito e Bianco sono i miei brani
preferiti. Eleganti nel testo e nella musica, più di semplici canzoni, sono
quadri in parole.
“Sembra pioggia invece è solitudine che cola giù dai vetri
mentre l’acqua lava via l’ennesima malinconia”
(Nel mio infinito)
Uno spazio tutto suo merita Io sono una finestra. Brano
intenso e struggente che la Di Michele ha voluto dedicare al suo amico Mauro
Coruzzi con il quale ha scelto di cantarlo. La cantautrice ha scritto in
maniera magistrale su un problema sempre più pressante nella nostra società: il
pregiudizio. Con parole eleganti, a volte anche difficili, ha descritto lo
stato d’animo di chi ne è vittima.
L’album si conclude con una rivisitazione in chiave Jazz del
suo brano più famoso: Le ragazze di Gauguin, operazione graditissima e ben
riuscita ma che per quanto mi riguarda non può in nessun modo sostituire il
primo amore!
Nel mio blu è un album studiato, curato; un album da ascoltare,
digerire e poi amare.
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